Associazione il Solco
Chi siamo
Il Solco qualificandosi come aconfessionale e apartitico è consapevole di svolgere un ruolo sociale, dunque politico, significativo.
L’Organizzazione di Volontariato Il Solco nasce nel febbraio del 1985 a Novara per iniziativa di un gruppo di laici e di sacerdoti con l’intento di esercitare solidarietà, inclusione e accoglienza. Al momento della sua fondazione prende forma come Casa di Prima Accoglienza. Con il trasferimento in via Bottini la struttura assume il nome di Casa Regina Pacis. La nuova sede era una struttura dismessa di religiose adibita all’accoglienza delle ragazze abbandonate, quasi a significare una continuità rispetto all’azione sociale di assistenza svolta nei secoli scorsi dalle congregazioni religiose, ora ripresa e portata avanti dalla società civile.
Quasi parallelamente, l’intento di dare una risposta ai bisogni emergenti porta alla creazione di Casa Speranza destinata, invece, all’accoglienza maschile. Reggendosi sulla passione e sull’impegno dei volontari, nonché sul sostegno della Caritas diocesana, Il Solco vede una progressiva evoluzione concretizzatasi attualmente nel Condominio Solidale in Via Massaia 28, dedicato alla memoria di don Artibano di Coscio, prete novarese, testimone di una chiesa che ha saputo fare “la scelta preferenziale per i poveri”.
La nuova struttura, che unisce le realtà precedenti con il supporto della Caritas, si propone non solo come opera di carità ma come sfida, su cui convergono tre sfaccettature diverse di solidarietà: l’ascolto, l’accompagnamento e l’accoglienza. Le tre A seminate nel solco, le azioni che permettono la germinazione e la crescita della solidarietà nel tessuto sociale. Si tratta di dare risposta ai bisogni della gente in difficoltà e, al contempo, di accompagnarla ad una nuova autonomia. In tal senso, Il Solco qualificandosi come aconfessionale e apartitico è consapevole di svolgere un ruolo sociale, dunque politico, significativo.
Mission
L’Organizzazione di Volontariato Il Solco si propone, sotto forma di prestazione volontaria, di incoraggiare l’inclusione sociale a partire dalle persone più svantaggiate e, al contempo, di favorire la circolarità della solidarietà sociale attraverso il coinvolgimento delle persone aiutate e accolte.
